Economia


Sabina Smailovic

L’Economia dei Paesi del Gulf Cooperation Council

 

 

1. Il Gulf Cooperation Council (GCC)

Il Consiglio di Cooperazione degli Stati arabi del Golfo, più comunemente noto come Gulf Cooperation Council, GCC, è un’unione regionale, intergovernativa, politica ed economica formata da tutti gli Stati arabi del Golfo Persico, fatta eccezione per l’Iraq. Gli Stati che lo compongono sono il Bahrain, il Kuwait, l’Oman, il Qatar, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Attualmente, tutti gli Stati membri del GCC sono monarchie di cui tre costituzionali (Qatar, Kuwait, Bahrain), due assolute (Arabia Saudita e Oman) e una federale (Emirati Arabi Uniti), composta da sette emirati, ciascuno guidato da un proprio emiro. Il Gulf Cooperation Council fu istituito il 25 maggio 1981 ad Abu Dhabi e il relativo accordo economico siglato l’11 novembre delle stesso anno .

L’epoca era segnata dal conflitto bellico tra l’Iraq di Saddam Hussein e l’Iran, reduce dalla rivoluzione islamica dell’Ayatollah Komeini. Il GCC nacque anche con l’obiettivo implicito di controbilanciare e frenare la crescente influenza iraniana sul mondo arabo. Gli scopi ufficiali del neonato GCC erano soprattutto di natura economica, volti a rafforzare la coesione e il potere tra i maggiori produttori di petrolio al mondo. Altra, forse utopistica, finalità perseguita dall’organizzazione era l’istituzione di una moneta unica tra i Paesi membri sul modello dell’Euro. Negli anni, il GCC ha esteso la cooperazione tra le nazioni partecipanti anche ad altri settori tra cui il sociale, il politico e il militare. Quest’ultimo ha visto costituire un contingente unico pronto a intervenire in caso di attacco o pericolo per ciascuno stato membro. Tale contingente, il Peninsula Shield Force, ha preso parte diretta alla Prima Guerra del Golfo, nel 1991, ed è intervenuto per sedare le rivolte in Bahrain nei primi mesi del 2011.

Nel 2013, i leader del GCC hanno dichiarato di voler istituire un comando militare unificato e un’Accademia del Golfo per gli studi strategici e di sicurezza con sede negli Emirati Arabi Uniti.

Oltre all’unificazione monetaria e alla cooperazione militare, la carta costitutiva del GCC prevede anche altri obiettivi che riguardano il regolamento di alcune questioni in campo economico, finanziario, commerciale, turistico, scientifico, tecnologico e la creazione di joint venture tra le aziende dei Paesi membri. Il GCC rappresenta una delle economie a sviluppo più rapido a livello mondiale e una delle maggiori organizzazioni dell’area mediorientale. In tempi più recenti, il Consiglio ha dimostrato di voler mutare la propria natura da organizzazione regionale a istituzione che rappresenti le principali monarchie arabe.

Prova di tale cambiamento strategico è l’invito ad aderire, avanzato nel 2011, ai regni di Marocco e Giordania. Nonostante l’apparente compattezza e l’omogeneità macroeconomica tra i Paesi del Golfo, l’obiettivo di istituire una moneta unica, inizialmente prefissato per il 2010, è slittato per la defezione di Oman ed Emirati Arabi Uniti, contrari all’istituzione di una banca centrale comune nella capitale saudita di Riyadh. Gli Stati del Golfo sono però riusciti a lanciare nel 2008 il disegno di un mercato comune in grado di garantire pari diritti a tutte le aziende e a tutti i cittadini del GCC, in qualsiasi paese membro .

 

 

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