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Eugenio Benevento - Gerardo Scotti, La “Questione di fiducia”: un abuso che mortifica il Parlamento.
Francesco Paolo Stafferi, I DIRITTI UMANI NELLA COSTITUZIONE ITALIANA
Affinché sia possibile comprendere appieno il valore e l’importanza della svolta avvenuta all’indomani della caduta del regime fascista diretta verso un percorso finalizzato al riconoscimento dei diritti inviolabili attraverso la promulgazione della Carta Costituzionale del 1948, occorre tornare al 1848 anno “storico”, quasi dalla portata rivoluzionaria, in cui il Re Carlo Alberto elargì lo Statuto albertino. Tale Carta Costituzionale può essere considerata come il risultato di un tacito accordo fra il sovrano e le forze del movimento insurrezionale poiché la borghesia liberale stava diventando sufficientemente forte da intaccare il preesistente assetto “dell’ancien régime”, ma non essendo in grado di assumere da sola la gestione e la guida dello Stato, stava trovando nel sistema di potere creato dalla monarchia un insostituibile strumento di stabilità su cui appoggiare le nascenti istituzioni rappresentative.