Storia


Alfonso Reccia

Puerto Rico.Colonialismo ed indipendentismo

Il governo militare imposto dagli Stati Uniti, dopo la guerra del 1898 contro la Spagna, di cui Puerto Rico era una colonia, restò in essere fino al Giugno del 1900, anno in cui a Washington fu indetto un Congresso al quale parteciparono anche dei rappresentanti della classe politica portoricana. Era invalso un forte dibattito fra gli oppositori e i fautori della politica aggressiva ed imperialista dell'allora Presidente Repubblicano William McKinley e del suo braccio destro Theodor Roosevelt, ma i rappresentati portoricani, essendo poco o per nulla avvezzi alla politica nordamericana, furono solo una presenza fisica in quel contesto. Furono anni nei quali, le decisioni, finanche quelle minime, vennero prese per l'isola senza che nessun rappresentante della stessa potesse esprimersi al riguardo. Ma la situazione sia per l'opinione pubblica che per i capi politici non fu affatto semplice perché furono messi sotto stretta sorveglianza ed i giornali, diversi, o chiusi o minacciati di chiusura. Autonomisti ed Indipendentisti non furono quasi più attivi se non nell'eccezione di Maria de Hostos.

Nell' aprile del 1900 si approvò nel Congresso degli USA una Legge Organica per Puerto Rico, conosciuta nell'isola anche col nome di "Ley Foraker" (Legge Foraker). Dalla presentazione al Congresso fino alla sua approvazione questa legge ebbe emendamenti sostanziali: l'eliminazione delle clausole della cittadinanza americana per i portoricani, quella del diritto ad inviare un delegato alla Camera dei Rappresentanti e la estensione a Puerto Rico della Costituzione Americana.

Con questa legge venne creata la figura di un "Comisionado Residente", che era un rappresentante al cospetto delle agenzie federali a Washington però senza partecipazione diretta al Congresso degli USA. Il Governo Civile isolano fu retto da funzionari statunitensi in quanto si riteneva che i portoricani non avessero esperienza politica-amministrativa sufficiente. Il governo di Puerto Rico fu organizzato in tre rami: quello Esecutivo che era diretto da un Governatore, nominato dal presidente degli USA, e sei capi dipartimento, sempre nordamericani; quello Legislativo separato in due Camere come il Consiglio Esecutivo, composto da undici membri, di cui sei nordamericani e cinque portoricani, sempre di nomina presidenziale USA, e una Camera dei Delegati, di trentacinque membri eletti dal popolo portoricano; quello Giudiziario formato da una Corte Suprema con cinque giudici nominati sempre dal presidente USA. Si può facilmente comprendere che, nel caso del ramo Legislativo, i progetti di legge che poi divenivano leggi erano appannaggio esclusivo degli statunitensi in quanto possessori della maggioranza di sei membri su undici. E, ad ogni buon conto, i progetti di legge poi dovevano comunque essere considerati dal Governatore che li passava al Congresso e quest'ultimo in fine decideva se approvarli o rigettarli.

Da uno studio dell'epoca, si evince il dato che la maggior parte dei progetti di leggi presentati dalla Camera dei Delegati (eletti dal popolo), non furono approvati, mentre ben l'ottanta percento di quelli presentati dal Consiglio Esecutivo lo furono. Grazie a ciò, fu possibile incrementare il processo di americanizzazione dell'isola, fu possibile riformare il sistema carcerario e correttivo portoricano sullo stile statunitense e cambiare la legge che regolava i municipi. Infatti molte funzioni di questi ultimi, tra le quali quella della educazione e delle opere pubbliche, passarono ad essere di pertinenza del governo centrale. L'isola fu divisa in distretti giudiziari e corti municipali, presieduti da una Corte Suprema, che giudicavano i cittadini, i primi per casi civili, i secondi per quelli criminali, ma ambedue subordinati al Tribunale Supremo degli USA che poteva cambiare le loro decisioni. Sempre per mano della legge Foraker, fu istituito a Puerto Rico un Distretto Giudiziario Federale con la sua corrispondente corte, atti a giudicare le controversie nate tra residenti a Puerto Rico e quelli di altri stati americani. Un altro istituto giuridico importante e del tutto nuovo istituito dalla detta legge fu il "juicio por jurado" per i casi criminali. In ambito economico, tra le tante misure, si stabilì che il commercio in generale fosse libero tra gli USA e Puerto Rico, tranne che per l'imposizione di un 15% sulle spedizioni di rhum e zucchero. Una importante, seppur breve, menzione deve essere fatta riguardo ai cosiddetti "Casi Insulari" che si presentarono col passaggio agli USA. Il caso più importante fu quello a mosso da S.B. Downes & Co. , che reclamava la restituzione delle imposte pagate sopra una partita di arance importate da Puerto Rico con l'argomentazione che la tariffa imposta fosse incostituzionale, in quanto la Costituzione degli USA specificava che le imposte dovessero essere uniformi in tutta la nazione; essendo Puerto Rico territorio degli USA non avrebbero dovuto essere imposti tributi come accadeva per altri stati. Il Tribunale Supremo elaborò la cosiddetta "Dottrina della Incorporazione" che stabilì che gli Stati Uniti,a differenza di altri casi del passato, non avessero mai pensato al territorio acquisito dal Trattato di Parigi come ad un territorio da annettere ed in nessuno modo gli stessi USA avrebbero voluto farlo in seguito. Il Tribunale aggiunse che sebbene il territorio portoricano non potesse essere ritenuto straniero nel senso internazionale lo potesse essere dal punto di vista nazionale: "...pertenece a ellos como una posesion"(appartiene a loro -USA, ndr- come un possedimento), così concluse. Nel frattempo McKinley nominò Charles Allen come primo Governatore Civile il quale, mentre si organizzavano e svolgevano le elezioni così come stabilito nella legge Foraker, mantenne la maggior parte delle personalità del vecchio governo militare in quello civile.

Il 1904 fu un anno importante nella storia portoricana perché fu fondato un partito che di lì ad un ventennio avrebbe vinto tutte le elezioni: il "Partido Union" (Partito Unione), in cui militò Luis Muñoz Rivera. Quest'ultimo ed il Partito si batterono affinchè fosse emendata la Legge Foraker che ritenevano iniqua. Ma la legge che modificò la Foraker arrivò solo nel 1917, approvata dal Congresso e firmata dall'allora Presidente USA Woodrow Wilson, un Democratico, e le si diede il nome di Legge Jones.Questa legge dichiarò collettivamente tutti i cittadini portoricani cittadini degli USA. Se qualcuno avesse voluto mantenere la cittadinanza portoricana avrebbe dovuto fare una dichiarazione sotto giuramento di fronte al Tribunale del distretto in cui risiedeva ed entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, esprimendo il suo desiderio di rifiutare la cittadinanza americana. La Legge portò alcuni profondi cambiamenti. Il ramo Esecutivo sarebbe stato composto da un Governatore, ancora nominato con il consenso del Senato USA, mentre alcuni portoricani avrebbero potuto avere cariche al suo interno anche come capi di dipartimento. La legge eliminò le funzioni del Consiglio Esecutivo e dei suoi membri, ma creò una Giunta Consultiva del Governatore formata da tutti i capi dipartimento che avrebbe avuto la responsabilità amministrativa. Furono istituiti il Senato e la Camera dei Rappresentanti, entrambi eletti dal popolo in maniera diretta.

In più la legge Jones fu più particolareggiata nella descrizione dei modi in cui sarebbe dovuto essere presentato il testo esatto della clausola iniziale delle leggi, di come si sarebbero dovuti iniziare i progetti, il ruolo delle commissioni, le modalità del voto circa i progetti o gli emendamenti ed il modo di firmarli. Allo stesso modo della legge Foraker, la Jones stabilì che il Congresso USA avesse il diritto di annullare qualsiasi legge della Legislazione di Puerto Rico.

Non alterò nel fondamento le funzioni del ramo Giudiziario e non diede una soluzione definitiva alla questione dello status politico dell'isola.

Secondo alcuni studi di Rivera Ramos e Venator Santiago, i quali hanno studiato le leggi succitate e i "casi insulari" ed entrambi concordano che gli USA dal dopoguerra del 1898 a circa il 1922,ma poi anche oltre, utilizzarono strategie politico-giuridiche per il loro progetto espansionista imperiale, approfittando dello Stato di Emergenza post-guerra e dello Stato di Eccezione (Venator) ed usando il diritto per la legittimazione del colonialismo e con quello l'uso della violenza nelle pratiche egemoniche (Rivera Ramos[1]). Tutto ciò portò ad istituire a Puerto Rico la cosiddetta "Clausola Territoriale" (presente nella Costituzione USA) che dispose: "The Congress shall have power to dispose of and make all needful rules and regulations respecting the territory or other property belonging to the United States; and nothing in this Constitution shall be so construed as to prejudice any claims of the United States, or of any particular state."

È questa parte che secondo Rivera Ramos ha fatto sì che gli USA reggessero il loro potere egemonico su Puerto Rico per cento e passa anni e che nel 2007(epoca di G.W. Bush) è addirittura stata rafforzata dal "Report by the President's Task Force on Puerto Rico's Status" in cui è stato indicato il carattere coloniale di Puerto Rico in un modo quasi evidente. Puerto Rico e gli altri territori quindi sono spazi domestici ai fini economici e militari però, allo stesso tempo,nella applicazione delle garanzie costituzionali e nel riconoscimento del diritto internazionale si trovano fuori dalla sovranità statunitense (questo però fino a che la Legge Jones statuisca in maniera più precisa concedendo, come sappiamo, la cittadinanza americana ai portoricani). Da non dimenticare però che sebbene la Jones abbia dato una maggiore chiarezza su alcuni aspetti giuridici comunque non chiarì completamente la situazione dello status e fece in modo, per dirlo con parole di studiosi quali Memmì e Fanon, che i cittadini fossero di "seconda classe" giacchè la categoria nominativa o identitaria di un colonizzato in una colonia non poteva essere dello stesso livello che quella di cittadini dei colonizzatori. E,sempre secondo questi studiosi, questo implicava una reificazione dei soggetti e una gestione della alterità colonizzata che rivelava il razzismo e la violenza del colonialismo[2].

Il che, secondo José M. Atiles-Osoria, ci fa comprendere come il processo di incorporazione, dominazione e amministrazione dei territori coloniali rappresentò una interazione tra gli interessi capitalisti e la legittimazione di questi interessi.

Questi concetti risultano importanti per comprendere meglio come e perché nacque nel 1922 (salto qui tutta la parte riguardante il pre-Guerra Mondiale) il Partito Nazionalista che incanalò le rivendicazioni di buona parte della società isolana a che si arrivasse all'indipendenza[3] . Da segnalare che anche il Partito Socialista si mosse in direzione dell'indipendenza ma senza far proprio il concetto di lotta armata, come tra poco accennerò brevemente.

Il Partito Nazionalista era fortemente intriso di ammirazione verso il passato coloniale spagnolo, cosa, anche questa, che serve a capire l'astio verso gli USA. È dal 1930, anno della proclamazione a presidente del Partito di Pedro Albizu Campos, che si ha una svolta "armata" per la lotta all'indipendenza. Albizu, cercò di ottenere l'appoggio dei lavoratori nel settore dello zucchero che nel 1934 iniziarono un duro sciopero nella parte orientale dell'isola ma alla fine ottenne i suoi migliori risultati tra la gente della città e, tra questi: maestri, proprietari di piccoli negozi, artigiani, studenti, giovani "colletti bianchi". Questa nuova attività da parte dei nazionalisti però portò a che le relazioni con la polizia peggiorassero molto e ancora di più nel momento in cui, dopo una manifestazione tenutasi a Rio Piedras, a causa di scontri susseguitisi ad un arresto di un manifestante, ci furono cinque morti. Albizu Campos incolpò di questo grave fatto il capo della polizia Francis Riggs, che poi, come ritorsione, venne ucciso il 23 Febbraio del 1936 da due nazionalisti, a loro volta ammazzati dalla polizia nello scontro in una strada di San Juan. Per questo fatto di sangue, fu condannato Albizu alla pena detentiva in America di 10 anni. La Domenica delle Palme del 1937, anno della sentenza, i nazionalisti avevano programmato una manifestazione, in un primo momento autorizzata, a Ponce, che per il sindaco della città decise di vietare quel giorno stesso. Gli organizzatori decisero di manifestare lo stesso e ci furono degli scontri che lasciarono al suolo, prive di vita, ben 21 persone. Questo incidente passò alla storia come il "Massacro di Ponce". Da segnalare che nel 1960 la Commissione per lo "Studio della violazione dei diritti civili e umani a Puerto Rico" determinò che furono violati ambedue i tipi di diritti dei nazionalisti e dei cittadini portoricani nel caso del Massacro di Ponce.

Nel 1938 nacque il Partito Popolare Democratico, il quale ebbe come motto "Pane, Terra e Libertà" ed il suo simbolo fu un contadino di profilo, fondato da Luis Muñoz Marin (futuro primo Governatore deciso da elezioni dirette nel ‘48).

Nel periodo post- Seconda Guerra Mondiale,si costituirono partiti importanti come quello Comunista e che negli anni della presidenza di Roosevelt in USA ci fosse stato come Governatore dell'isola l'economista Tugwell che cercò di risollevare la decadente economia portoricana e che, essendo Democratico, aiutò molto a crescere il PPD. Nel 1946 Gilberto Concepción de Gracia, con altri, fondò il Partito Indipendentista Portoricano che ebbe come scopo principale l'ottenimento dell'indipendenza attraverso la via elettorale. In quello stesso anno fu nominato Governatore un portoricano, Jesus T. Piñero, collaboratore di Muñoz Marin. Nel ‘48 il PPD vinse le elezioni e sin da subito adottò una misura economico-finanziaria che permise alle imprese che dall'estero si radicavano a Puerto Rico di non pagare alcun contributo per 17 anni. Ideatore di questa, ed altre misure, fu Teodoro Moscoso. Il risultato fu che nei seguenti 20 anni si stabilirono sull'isola centinaia di nuove aziende che richiesero molta manodopera perché poco avanzate tecnologicamente e che diedero lavoro complessivamente a circa 130.000 persone. Quelli furono gli anni in cui la popolazione si spostò in massa verso gli USA (emigrazione tutt'oggi ancora molto rilevante). Nel 1950 il Congresso degli Stati Uniti approvò la Legge n. 600, che autorizzò il popolo di Puerto Rico a farsi reggere da una Costituzione redatta da loro stessi attraverso i propri governanti. La legge prevedeva l'indizione di un referendum mediante il quale approvare o meno quanto stabilito dalla legge stessa. Nel caso in cui il referendum avesse avuto esito positivo però, poi, la Costituzione redatta sarebbe comunque dovuta passare per la approvazione da parte del Congresso USA.

In seguito, questa legge fu inclusa in un quadro più ampio di leggi che si chiamarono "Leyes de Relaciones Federales" che lasciarono intatte le relazioni economiche di Puerto Rico con gli USA. Al di là di queste limitazioni, questa legge diede per la prima volta l'opportunità al popolo portoricano di esprimersi sulla relazione con gli Stati Uniti. I Nazionalisti, nuovamente capeggiati da Albizu Campos dal ‘47, anno della scarcerazione, furono contrari perché pensavano che comunque tutto ciò non portasse ad una vera indipendenza.

All'alba del 27 Ottobre del 1950, dopo aver tenuto un comizio nella città di Fajardo e di ritorno a San Juan, la polizia fermò una macchina che scortava Albizu Campos, che poco prima aveva speronato quella dei militari per permettere di far proseguire l'auto del capo, sulla quale furono trovate armi ed esplosivo. Ad ogni modo, i militari diedero poi l'ordine di far circondare la casa di Albizu Campos a San Juan, dove lo stesso si era diretto, e per questo il nostro, capendo di dover essere arrestato nuovamente, diede l'ordine di cominciare la rivoluzione e di resistere con conflitti armati ad ogni tentativo di arresto dei suoi. Da quel momento in poi ci furono scontri armati tra i militanti nazionalisti e l'esercito (che in alcuni casi intervenne con aerei da guerra Thunderbolt) in diverse città tra cui Jayuya(dove Blanca Canales issò la bandiera di Puerto Rico. Cosa vietata per legge fino al ‘52), Arecibo, Mayaguez, San Juan ed altre. Si arrivò addirittura ad un tentativo fallito di attentato al Presidente USA Truman alla Casa Blair, da parte dei fratelli Torresola. Gli scontri durarono per circa tre giorni e lasciarono al suolo molte vittime da ambo le parti ed successivamente ci furono arresti di massa che fecero scomparire i nazionalisti. Le pene detentive inflitte furono molto dure e lunghe(alcune durate fino agli anni ‘90). L'ultimo tentativo di quella catena rivoluzionaria può essere considerato, sebbene accaduto quattro anni dopo, quello portato da parte di Dolores "Lolita" Lebrón Sotomayor con altri suoi camerati quali Rafaél Cancel Miranda, che attaccarono il Congresso degli stati Uniti il primo Marzo riuscendo solo a ferire delle persone, motivo per cui poi furono tutti giudicati colpevoli di tentato omicidio e condannati ad una larga pena detentiva. Nel Luglio del 1952 nasce lo Stato Libero Associato con a capo Luis Muñoz Marin (non riporto qui tutto l'iter legislativo ed in dettaglio elencati i nove articoli e le 103 sezioni che compongono la Costituzione di Puerto Rico e la nuova tripartizione dei poteri: Legislativo; Giudiziario; Esecutivo). Il PPD per circa un ventennio restò al potere (per poi divederlo, fino ai giorni nostri, con il Partito Nuovo Progressista, che, il nome non inganni, è un partito conservatore) ed il nazionalismo declinò (anche grazie al boom economico) salvo poi trovare terreno fertile per le istanze indipendentiste nel Partito Indipendentista Portoricano e nel Partito Socialista Portoricano (partito che però non deve essere confuso con quello antecedenti avente lo stesso nome) che, rianimati dalla Rivoluzione cubana del ‘58 e da altri movimenti indipendentisti di ispirazione marxista nel mondo, dagli anni ‘60 in poi ricominciarono la loro lotta politica, dapprima solo propagandistica e poi anche armata, in seguito alla stretta delle autorità come ad esempio per il "Caso Maravilla", così chiamato dal nome della località di montagna nel centro del paese Cerro Maravilla. Secondo Atiles-Osoria questo periodo,così come tutt'ora, si distinse per la reintroduzione dello Stato di Eccezione discusso in precedenza, per scopi di eradicazione di idee politiche contro-egemoniche o coloniali. Seguirono altri fatti di sangue fino all'ultimo grave episodio dell'omicidio di uno dei capi storici della organizzazione indipendentista Ojeda Rios nel 2005. Sono da segnalare infine le varie Risoluzioni ONU a cui gli indipendentisti da anni si aggrappano per vedere riconosciuti i propri diritti e quelli del loro popolo e che gli USA puntualmente (a parere degli stessi indipendentisti) trasgrediscono tutt'oggi[4].



[1]   Sempre secondo Rivera Ramos, nel caso specifico portoricano, i casi insulari che furono discussi davanti al tribunale supremo produssero quattro effetti generali: "a) proporcionaron una justificación legal explícita del proyecto colonial norteamericano en Puerto Rico; b) jugaron un papel central en la constitución del sujeto legal y político sobre el cual el Estado metropolitano norteamericano podría ejercer su poder; c) crearon un discurso dentro del cual toda discusión posterior de la problemática colonial habría de ser conducida, es decir, definieron el marco discursivo "legítimo" para las luchas políticas subsiguientes en relación con la cuestión del espacio político de Puerto Rico y los derechos legales y políticos de los puertorriqueños; y d) construyeron un contexto para la acción que facilitó la generación de prácticas que más tarde reprodujeron tanto las condiciones para la realización del proyecto colonial como el marco para su validación Discursiva".

[2]  A ciò Venator aggiunge: "The U.S. government, in all of its facets, arbitrarily invented a legal and political state of exception, which provide the conditions for the invention of an unincorporated territory. This logic has permitted the Sovereign to extend or suspend the extension of constitutional rights and protections to Puerto Rico and the U.S. Citizens residing in the island... This anomalous status not only provides a historical precedent that can help us understand the ways in which the Sovereign has used the law to govern distinct spaces in an anomalous manner, but also can help us understand the nature of a distinct form of imperialism that does not replay on a colonialist narratives, but rather relies on the creation of state of exception".

[3]   Un passo dall'atto di nascita: "...Il Partito Nazionalista aspira a rendere Puerto Rico una Repubblica libera, sovrana ed indipendente, in accordo al principio delle nazionalità. Terrà comizi con il proposito di guidare gli interessi del popolo di Puerto Rico, e per rendere realizzabile la nostra suprema aspirazione. Dichiariamo che il Partito Nazionalista di Puerto Rico esiste per assicurare un Governo responsabile ed eseguire la volontà del Popolo..."

[4]  La risoluzione 2105(XX), del 21 Dicembre del 1965,la quale riconosce "il diritto ai popoli colonizzati a lottare per la propria liberazione ed esorta altre nazioni a fornire assistenza alle persone che sono in questo processo " .Poi c'è la risoluzione 2326 (XXI),del 11 Dicembre del 1967,che afferma che "la persistenza del colonialismo, le attività repressive contro i movimenti di liberazione nazionale e l'utilizzazione della forza armata contro i popoli coloniali sono incompatibili non solo con la Carta o Dichiarazione sulla decolonizzazione, ma anche con la Dichiarazione dei diritti Umani". Risoluzione 2621 (XXXV), del 12 Ottobre del 1970,la quale dichiara che "continuare con le pratiche coloniali è un atto criminale che implica la violazione della Carta delle Nazioni Unite e le susseguenti Dichiarazioni, Risoluzioni e statuti relazionati al colonialismo".