Geopolitica
Enrico Maiorino
Nikolaj Berdjaev (1874-1948) è tra i più importanti filosofi russi del XX° secolo. Nato presso la città di Kiev da una famiglia di tradizioni militari, dopo le sue giovanili esperienze nel movimento rivoluzionario russo (fu deportato dalla polizia zarista a Vologoda ) lentamente andò elaborando una sua particolare visione filosofica e teologica. La "Volontà Creatrice" come cardine e motore della sua teorica ricostruzione cristiana della filosofia e della vita. Espulso dall'URSS nel 1922 visse in esilio e morì a Parigi nel 1948. Osando, si può tentare di sintetizzare la sua notevole produzione intellettuale racchiudendo il complesso ideale berdjeviano nella teologia, nella filosofia esistenzialista e nella riflessione metastorica. Una riflessione diretta ed impegnativa sulla teorica della geopolitica non esiste. Non è data ne una pratica metodologia geografica ne una ricerca applicativa a problematiche geopolitiche in senso stretto nelle principali opere del filosofo russo. Come ricercatore di geopolitica sicuramente Nikolaj Berdjaev non può ,certamente, essere paragonato ai maestri della geopolitica russa come il grande Lew Gumilev e tanti altri. Detto ciò ,ad una rilettura di alcune opere di Berdjaev come:"Smysl istorii (Il senso della storia -traduzione italiana Pietro Modesto- Jaca BOOK) e la complessa: "Filosofija svobodnogo ducha" (Filosofia dello spirito libero San Paolo edizioni) si possono cogliere importantissimi spunti di riflessione teorici sulla prassi metodologica applicativa alle problematiche geopolitiche contemporanee.Punto di partenza per un recupero teorico di Berdjaev viene dal filosofo marxista Gyorgy Lukàcs nel suo studio: "La distruzione della ragione" scrive Lukàcs a pag. 815 dell'edizione italiana del 1974:" E un pensatore così profondamente controrivoluzionario come l'emigrato russo bianco Berdjajev ne indica esattamente la causa. Egli parla -con profondo rincrescimento- della mancanza di religiosità negli uomini del nostro tempo:" La stragrande maggioranza degli uomini, cristiani compresi, sono materialisti, non credono alla forza dello spirito; non credono che nella forza materiale, militare o economica". Quindi Berdjaev è un pensatore della crisi del cristianesimo per Lukàcs-non è questo lo spazio per una critica dialettica tra filosofie materialiste e quelle metafisiche e cristiane-ma è sicuramente la chiave principale di una sistemazione geopolitica del pensiero berdjaeviano. Infatti la geopolitica contemporanea è sorta dalla crisi delle precedenti concezioni geopolitiche,queste ultime, nate e cresciute in un contesto culturale ed ideologico estremamente statico, fortemente materialista nella prassi effettiva,concludevano le loro sintesi su assiomi poco duttili ed onnicomprensivi. La filosofia di Berdjaev ,al contrario, basata sul presupposto oggettivo della completa libertà creatrice apre la strada alla contemporanea definizione del concetto di "Attore" geopolitico ed alla sua diversa "spazialità"."E' ora di scoprire e nobilitare l'uomo visto non più come frammento della natura e del mondo oggettivato, ma come ESSERE IN SE', fuori del mondo degli oggetti e delle cose, nella sua natura intima".L'attore è quindi diverso dalla natura ed obiettivo nella sua rappresentazione di quest'ultima nella sua spettacolarità geografica. La natura è palcoscenico geograficamente dimostrato e dimostrante nuove costruzioni,reti di legami e, da questi, sforzo e tensione intuitiva. Come esempio di applicazione del metodo intuitivo in geopolitica Berdjaev pone un difficile problema di comprensione etnofilosofico: "La Russia è stato un paese enigmatico, ancora incomprensibile nel suo destino,un paese in cui si celava il sogno appassionato della trasfigurazione religiosa della vita. Da noi la volontà di cultura fu sempre limitata da una volontà di "vita" la quale aveva due direzioni spesso confondentisti:verso la trasformazione sociale della vita nella civilizzazione e verso la trasfigurazione religiosa della vita,verso l'avvento del miracolo nel destino della società umana, nel destino del popolo. Noi russi abbiamo incominciato a sperimentare la crisi della cultura senza aver conosciuto a fondo la cultura stessa;siamo sempre stati insoddisfatti della cultura, non abbiamo mai voluto creare una cultura di mezzo e mantenerci in una cultura di mezzo" (Il senso della storia pag.185). Un soggetto geopolitica: La Russia nella sua evoluzione culturale e storico-culturale come può essere interpretato nella sua sostanziale differenza dai numerosi soggetti presenti nella realtà? Solo grandi doti e pazienza intuitive del ricercatore unite alle nuove tecniche relazionali possono essere in grado di dare una risposta, quanto più possibile, organica e completa.Nikolaiev Berdjaev può essere considerato un precursore della moderna geopolitica russa ed europea.