Politica


Lucio Avagliano

Gli errori della Sinistra

 

 

La domanda è: perché anche questa volta ‘la gioiosa macchina da guerra della sinistra’ ha fatto flop?

 

Certo contano gli errori di Bersani nel non avere a sufficienza girato il paese e perseguito le novità, ma c’è soprattutto un motivo di fondo presente nella storia del maggiore partito della sinistra, che è appunto il privilegiamento del partito come cuore dell’azione politica.

Un atteggiamento che ha senza alcun dubbio in parte ostacolato la percezione di quanto avveniva fuori nella società, al di là dell’apparato, nell’incalzare di una crisi paragonabile a quella del ’29-33 che pertanto richiedeva ben altra elasticità mentale.

Le stesse primarie diventavano un alibi che privilegiava la forma più che il contenuto, sotto stretto controllo del partito come è evidente nelle vicende della candidatura di Matteo Renzi, ovvero la percezione pur presente del cambiamento veniva subordinata , come abbiamo osservato, al primato del partito a difesa delle dirompenti novità.

A guardare bene la protesta fu vista come novità, non l’urgenza di trovare una soluzione che discendesse dall’analisi della crisi economica sociale e soprattutto morale. A tale proposito il richiamo di Grillo a Stiglitz è illuminante e bisognerà tenerne conto perché è la base di una visione non economicistica, dove si sottolinea la morte dell’ideologia sottostante il fondamentalismo di mercato, ripristinando invece l’equilibrio tra individuo e comunità, uomo e natura nel quadro della creazione di un nuovo sistema finanziario, di una politica non accecata dai contributi elettorali, dai lobbisti, di una visione aggiornata dello sviluppo industriale del paese. Temi certo presenti nelle istanze e nei programmi della sinistra, ma scivolati in secondo piano .

In realtà abbiamo creato un sistema economico che incoraggia i comportamenti miopi, in un mondo in cui l’ individualismo mette fuori gioco la fiducia e la comunità . Banche e banchieri infine, scrive Stiglitz “Hanno deluso qualsiasi aspettativa morale, specie per il modo in cui hanno sfruttato i cittadini bisognosi di un prestito”. Il fine ultimo della vita è pertanto diventato il guadagno; difficile da perdonare tale depravazione morale , cioè il modo con cui sono stati sfruttati i poveri, e perfino il ceto medio.