Storia Economica dell'etą contempor
Pacia Raffaele
Il tema di questo lavoro è la storia dell'industria e in modo particolare l'oggetto della ricerca è l'industria vetraria in Italia nel Novecento con specifico riferimento all'evoluzione di tale comparto industriale nella Provincia di Salerno.
Tale tema, che si è deciso di approfondire, è emerso durante lo svolgimento del Convegno Nazionale "Ascesa e declino dell'Italia industriale 1985- 2005", svolto presso l'Università degli Studi di Salerno nell'Ottobre del 2006 e organizzato dalla cattedra di Storia dell'Industria guidata dal Ch. mo prof. Avagliano.
Per questa attività è stata indispensabile la collaborazione con la dott.sa de Divitis, Soprintendente Archivistico per la Campania e Presidente del Consiglio Regionale dell'Associazione Nazionale Archivistica Italiana, la quale ha indicato il metodo storico che si è seguito nel corso della ricerca e ha fornito le indicazioni per reperire i riferimenti bibliografici.
Le fonti della ricerca sono il frutto di un intenso lavoro di documentazione presso diverse biblioteche dislocate sul territorio nazionale quali la Biblioteca Provinciale di Salerno, la Biblioteca dell'Archivio di Stato di Salerno, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, la Biblioteca della Fondazione Luigi Einaudi di Torino, la Biblioteca Civica "Pozzo Strada" di Torino, la Biblioteca del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino e la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano.
Tuttavia per ricostruire la storia delle Vetrerie Ricciardi si è fatto riferimento a periodici del settore vetrario dai quali si è estrapolata l'evoluzione tecnica e commerciale che ha permesso a tale gruppo di divenire il leader nel mercato italiano.
Il lavoro è organizzato in diversi capitoli nei quali si è cercato di arrivare gradualmente al fulcro del discorso in modo tale da definire le caratteristiche del mercato italiano e della Provincia di Salerno, per poi focalizzare l'attenzione sulla realtà sociale ed economica della provincia di Salerno nel periodo oggetto di ricerca. Si è analizzata la realtà economica della provincia caratterizzata sia dal settore agricolo che industriale attivo in settori come quello alimentare e in quello vetrario dove si mise in luce una azienda, Le Vetrerie Meridionali, che ha fatto la storia del settore industriale vetrario italiano.
Infatti grazie all'operato di una persona con una gran fiuto imprenditoriale, Cesare Ricciardi, insignito anche del riconoscimento come Cavaliere del lavoro, si è avuta la nascita e l'espansione su tutto il territorio nazionale di una impresa collocata nella provincia di Salerno, a Vietri sul Mare, che nel corso del Novecento ha saputo essere una delle realtà imprenditoriali del paese riuscendo ad acquisire fino al settanta per cento del mercato nazionale. In questo articolo cercheremo di ricostruire la storia di questa azienda e del suo fondatore facendo riferimento a documenti dell'epoca.
L'industria del vetro era rappresentata in provincia di Salerno dalle importanti Vetrerie Meridionali di Cesare Ricciardi & C.[1]
Lo stabilimento fu fondato nel 1912 dal sopraccitato Cesare Ricciardi, attratto dalla plasmabilità del vetro, e completamente rifatto nel 1926 sostituendo all'antico sistema di lavorazione a soffio i più progrediti sistemi di lavorazione meccanica vetraria ovvero le macchine Fourcault[2], aveva la capacità di produrre nell'anno 1 milione di m.q. di lastre da finestre, produzione che però non venne mai raggiunta.
Nello stabilimento, situato nella cittadina di Vietri Sul Mare[3], erano occupati oltre 150 operai.
L'azienda ebbe da subito un ottimo andamento sia di produzione che di occupazione tanto che nella situazione di crisi economica che l'economia mondiale incontrò nel 1929, le vetrerie meccaniche non entrarono in crisi anzi la lavorazione iniziò in tempo anche in quei terribili anni che causarono una recrudescenza di disoccupazione in tutti i settori economici.[4]
Questo periodo della storia d'Italia fu caratterizzato dalla politica nazionalista fascista denominata autarchia. Il termine autarchia definisce un concetto di autosufficienza economica, chiamato anche economia chiusa, in cui non sono presenti relazioni commerciali con l'estero e l'ecosistema economico nazionale non è influenzato dalle tendenze internazionali.
L'industria salernitana veniva ogni giorno di più impegnata per l'apporto determinante del suo contributo all'autosufficienza economica nazionale.
La Vetreria Ricciardi produceva lastre di vetro con sabbia silicea nazionale in sostituzione di quella francese o belga e si avvantaggiò di tale situazione perché potette abbassare notevolmente i costi di produzione, sui quali incidevano e parecchio i costi di acquisizione di materie prime dall'estero, e quindi riuscì ad accaparrarsi una notevole fetta del mercato italiano.
Importante mettere in risalto il fatto che il regime fascista autorizzò l'esonero dal richiamo alle armi del personale ritenuto indispensabile od insostituibile nelle imprese industriali cosicché non si limitò la produzione industriale a causa delle politiche militari.[5]
Oltre che dalla favorevole politica autarchica, le fortune della Vetreria Ricciardi vanno ascritte al loro fondatore Cesare Ricciardi, livornese, che fu promotore di un'innovativa politica industriale che permise all'intero settore nazionale dell'industria del vetro di beneficiare di talune proposte che favorirono la diminuzione dell'entità della crisi economica che caratterizzava i settori economici del paese.
Merita menzione l'intervento del fondatore delle Vetrerie Meridionali all'Assemblea Generale Federale Nazionale Fascista dell'industria del vetro a Milano del 27 Aprile 1931, dove Ricciardi espose il piano per creare consorzi in Italia tra vari gruppi affini per tracciare sicure direttive e derivare l'impulso alla più completa azione federale nell'interesse dell'industria vetraria e quindi dell'economia in generale.[6]
Azioni volute dalla Federazione fascista e Ricciardi nell'assemblea parlò a riguardo della produzione di bottiglie, damigiane e fiaschi e fece riferimento alla necessità di disciplinare tale produzione proporzionandola all'assorbimento da parte del mercato.
Il primo evento pratico si ebbe il 31 agosto, quando le sei fabbriche di Vietri sul Mare si unirono in consorzio per la produzione di ceramica di uso domestico di tipo siciliano.[7]
La lungimiranza di Ricciardi non ebbe fine, anzi continuò nella sua opera di ingrandimento del suo gruppo che denominò S.A.C.I.V. , Società Anonima Commerciale Industriale Vetraria, nel 1927 acquisendo prima in affitto e poi acquistando integralmente nel 1933 la Vetreria Operaia Astigiana[8] che fino ad allora aveva continuato nella lavorazione del vetro attraverso l'antica lavorazione a soffio che Ricciardi sostituì con le macchine monostampo Roerant B, iniziando la meccanizzazione della produzione della Vetreria Operaia Astigiana.[9]
Gli effetti di tali profonde trasformazioni furono del tutto simili a quelli generati dall'introduzione delle macchine e della catena di montaggio nell'industria meccanica. Operai di mestiere, dalle grandi capacità, i maestri bottigliai vennero trasformati praticamente in operai comuni.
Figure tradizionali come il maestro e il grangarzone, conobbero un processo di progressivo declassamento, a fronte di una produzione che cresceva costantemente.
Inoltre la S.A.C.I.V. inglobò anche le Antiche Vetrerie Livornesi[10], vetrerie che avevano in dotazione un forno per la lavorazione a mano, e con questo prezioso acquisto il gruppo si avviò verso l'acquisizione di una fetta importante del mercato nazionale.
Con l'innescarsi della fase belligerante del secondo conflitto però, anche il settore del vetro andò immediatamente in crisi a causa dei mancati approvvigionamenti di materie prime e combustibili ma tale fase negativa fu solo un intralcio al cammino delle Vetrerie Ricciardi.
Infatti facendo riferimento a dati certi[11] che mettono in evidenza come la S.A.C.I.V. ebbe un ruolo dominante nell'industria del vetro fatto questo attestato dalla crescita che continuò fino a portare l'azienda ad impiegare, negli anni Cinquanta, oltre 500 dipendenti, con una crescita considerevole della produzione.
Risultati questi così ragguardevoli che Cesare Ricciardi fu insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro nel 1952.[12]
La produzione annua della S.A.C.I.V.:
•Ø 1947 produceva 30 ton. di vetro al giorno con 272 operai;
•Ø nel 1956, circa 120 ton. al giorno impiegando 419 operai;
•Ø nel 1962, circa 240 ton. con 425 operai.
Nel 1968 acquistò altre due vetrerie storiche, quella di Gaeta e di Sesto Calende, e si trasformò in A.V.I.R. (Aziende Vetrarie Italiane Ricciardi), divenendo la dominatrice del mercato italiano di vetro cavo, con una quota di mercato pari al 75%.
In questo periodo il mercato dell'A.V.I.R. era ancora essenzialmente nazionale.
Il gruppo A.V.I.R. tra il 1997 ed il 1998 è stato completamente assorbito da un'importante multinazionale americana, la Owens Illinois (ora O.I. Brockway).
Molte delle vetrerie storiche, come quella di Livorno e di Sesto Calende hanno chiuso negli ultimi anni, a cavallo del passaggio di proprietà e con questa ultima ondata di acquisizioni, si è passati anche ad una fase altamente meccanizzata della produzione.
[1] Reale Società Economica, La provincia di Salerno vista dalla Reale Società Economica, Edizione Salerno, 1935, pag 270.
[2] L'industria del vetro; Rivista mensile dell'industria e del commercio del vetro ed affini. Pubblicazione: Milano, Febbraio 1931.
[3] ASS, Gabinetto del Prefetto, Disoccupazione, Affari vari, lettera del fiduciario della sezione del P.N.F. di Vietri sul Mare, 8 maggio 1931.
[4] P. Tino, L'industria salernitano nella crisi del '29: prime ricerche, Edizione Lavagna, Salerno, 1978, pag 49.
[5] P. Tino, L'industria salernitano nella crisi del '29: prime ricerche, Edizione Lavagna, Salerno, 1978, pag 235.
[6] L'industria del vetro; Rivista mensile dell'industria e del commercio del vetro ed affini. Pubblicazione: Milano, Maggio 1931.
[7] L'industria del vetro; Rivista mensile dell'industria e del commercio del vetro ed affini. Pubblicazione: Milano, Settembre 1931.
[8] M. Renosio, Economia e società nel circondario astigiano tra Otto e Novecento, in Claudio Bermond (a cura di), Banche e sviluppo economico nel Piemonte meridionale in epoca contemporanea. Dallo Statuto Albertino alla caduta del fascismo 1848-1943, Torino, Centro studi piemontesi, 2001
[9] L'industria del vetro; Rivista mensile dell'industria e del commercio del vetro ed affini. Pubblicazione: Milano, Gennaio 1932.
[10] L'industria del vetro; Rivista mensile dell'industria e del commercio del vetro ed affini. Pubblicazione: Milano, Gennaio 1932.
[11] Mario Renosio, Economia e società nel circondario astigiano tra Otto e Novecento, in Claudio Bermond (a cura di), Banche e sviluppo economico nel Piemonte meridionale in epoca contemporanea. Dallo Statuto Albertino alla caduta del fascismo 1848-1943, Torino, Centro studi piemontesi, 2001.
[12] Dato tratto dalla Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro.
Commenti
Federico Pirro - 30-04-2008
Lavoro eccellente. Complimenti
Gianpaolo Todisco - 20-05-2008
Caro Pacia,
Sono il bis nipote di Cesare Ricciardi e mio Nonno Nino Maderna fondò l'Avir negli anni 60.
Complimenti per il lavoro. Non avevo ad oggi letto nulla sulla storia del vetro nel
salernitano.
cordiali saluti
Gianpaolo Todisco
teresa - 19-08-2009
Complimenti davvero un bel lavoro.
Sto cercando di risalire all\'anno di chiusura della Vetreria Ricciardi a Vietri sul Mare.
Potreste aiutarmi? credo sia intorno al 1957...mi sbaglio? Grazie
Guglielmo D'Andrea - 20-11-2010
Complimenti, ottimo lavoro! Avrei bisogno di porti qualche domanda sulla vetreria Ricciardi, mi potresti contattare all'indirizzo guglielmodandreachiocciolaaol.co.uk
Carlo Tripodi - 04-06-2011
Cerco notizie circa l'incidente aereo del 20 luglio 1955. Un aereo della marina Americana cadde nel cortile della Vetrerie Ricciardi in Via Argine, Napoli. Grazie!
roberto - 13-11-2014
bel lavoro
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